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Racconta una leggenda brasiliana che, in questo sito, nel 1564 la bella schiava indiana Irecê, camminando per la spiaggia di notte per incontrarsi con il giovane Andirá che veniva a terra con la canoa, s'imbattè in un mostro marino gigantesco, di circa tre metri di altezza, una grande testa, baffi, lunghe braccia, denti aguzzi e piedi pinnati. Irecê trovò la canoa del suo amato in mare, vuota.
Questo animale, descritto come la Curupira – il fantasma del mare – fu ucciso dal Capitano Baltazar Ferreira, assistente del Capitano Maggiore, che accorse ai richiami di Irecê e lo ferí mortalmente con una stoccata, facendolo cadere morto. Gli indiani identificarono l´animale come Ipupiara, il demonio delle acque. Dicevano che abitava nello spazio tra la vecchia “Casa di Pietra” (la prima costruzione in cemento del Brasile) e la Spiaggia di São Vicente (Gonzaguinha). Il fatto, un misto di orrore e fantasia, sarebbe stato motivo di discussioni in tutto il Brasile e risaputo anche da stranieri di vari paesi.
Tra l´altro nessuno ha mai parlato dell´unica presunta vittima di Ipupiara, il vicentino Andirá, che lasció dietro di sè la sua canoa in riva al mare e il cuore rotto di Irecê. Come tutte le leggende, quella di Ipupiara comincia con alcune premesse veritiere. Studiosi e storici credono che il mostro non fosse altro che un tricheco, perdutosi nelle acque fredde dell´inverno, e giunto alle spiagge brasiliane.
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