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| A cura di Giancarlo Perlo |
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29/8 São Paulo: Aeroporto
Eccomi all’ultima tappa. Molte volte durante il viaggio, nei momenti peggiori, ho desiderato questo istante con tutte le mie forze, ma adesso che sono quasi alla fine, mi ha già preso la saudade. Facendo la fila al check in conosco una signora di Curitiba, sposata con un italiano: torna a Roma dopo essere stata in Brasile per un’operazione di chirurgia estetica (qui costano meno che in Europa e i chirurghi sono molto più bravi). Poi si unisce a noi una ragazza di Fortaleza, che studia all’università in Germania, perché là vive sua zia e costa meno studiare a Francoforte che in Brasile. E’ simpatica, irrequieta e assolutamente pazza. A Fortaleza, domando per scherzo all’amica curitibana, sono tutti così? Credo proprio di sì, risponde lei ridendo.
Arrivo a Madrid distrutto, dopo un volo interminabile. All’imbarco incontro un gruppo di turisti italiani, in bermuda e sandaletti, abbronzati al termine di una vacanza esotica in Brasile. Non ne sentivo la mancanza. Uno di loro cerca di attaccare bottone con una ragazza brasiliana, ma durante la sua permanenza in Brasile, evidentemente, non è riuscito a imparare una sola parola di portoghese, perché non è capace neppure di chiederle indirizzo e numero di telefono. Si guarda intorno disperato, alla ricerca di un aiuto. Domanda a una signora se sa parlare l’italiano, ma lei gli risponde in portoghese. Io mi faccio piccolo piccolo e sprofondo nella lettura del mio giornale, facendo finta di nulla.
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