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20/8/2006 Posadas: Frontiera
Per arrivare in Brasile devo attraversare un pezzo di Argentina. Posadas: un treno a vapore con i suoi vagoni fermi da sempre, qualche grattacielo solitario, il ponte, il fiume, la nebbia del mattino che si sta diradando. Frontiera addormentata, poco traffico, ritmo lento, file di auto in paziente attesa.
Nella calma piatta domenicale della stazione degli autobus, arrivano tre zingari. Le due ragazze sono vestite con bellissimi abiti verdi e bianchi e una di loro sfoggia un dente d’oro. Corrono ridendo dentro una sala con un’insegna luccicante: tragamonedas. Una scritta all’ingresso recita: “Il gioco compulsivo è dannoso per la salute”. Entro e scopro un mondo parallelo di uomini indifferenti, tutti assorti nei loro giochi, i volti strani e tesi, quasi deformi nella luce verdastra delle slot-machine.Per inviare commenti (i commenti anonimi, senza mail o offensivi non saranno pubblicati)
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