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A cura di Giancarlo Perlo

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17/7/2006 Rio de Janeiro: Su un altro pianeta

Arrivo a Rio come si atterra su un altro pianeta. Sono le sei del pomeriggio, ma è già buio (siamo ai tropici). Corriamo sulla superstrada che collega l'aeroporto internazionale al centro della città, attraversando chilometri di favelas, con i finestrini chiusi nonostante il caldo per precauzione contro eventuali assalti. Di notte qui non ci si ferma neppure ai semafori. E. mi propone di andare a fare un po' di spesa al supermercato, prima di raggiungere il mio appartamento. Le faccio osservare che è domenica e per giunta sera: in Italia sarebbe tutto chiuso… ma non in Brasile! Qui i supermercati sono spesso aperti 24 ore su 24, giorni festivi compresi. E ci sono farmacie, ristoranti, palestre, persino dentisti che non chiudono mai.


Commenti:

Non in tutti i semafori non bisogna fermarsi. In molti, se non ci si ferma, si causa certamente una tragedia. Quando si conosce il luogo e si sa che si tratta di un ambiente ostile, la cosa consigliabile è non fermarsi proprio. Ma questa non è la regola in tutta la città. (Elaine, Rio de Janeiro)

Tutto il Brasile è un altro pianeta. Per lo meno è molto diverso dall'Europa. Ci sono questi sconvolgimenti causati dalla globalizzazione, dallo sfruttamento capitalista, etc., ma ci sono anche molte cose buone, molte persone buone, molto divertimento, molta tranquillità, basta che si sappia dove, quando e con chi andare.
Rispetto la tua esperienza difficile, ma non puoi generalizzare come se tutto il Brasile fosse questo. Il Brasile è troppo grande per essere "generalizzato". (Stela Maris, Bahia)

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