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A cura di Giancarlo Perlo

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22/7/2006 Rio de Janeiro: Barra de Tijuca

Grattacieli altissimi di fronte a un mare perennemente infuriato. Dietro, i centri commerciali: enormi, lussuosi, cattedrali del culto dello shopping. In uno c'è persino la riproduzione della Tour Eiffel e della torre di Pisa. Al sabato e alla domenica sono strapieni di gente. La borghesia carioca si trova al sicuro qui, con l'aria condizionata, il parcheggio riservato e protetto e la sorveglianza armata. Per un po' di tempo possono far finta di vivere in un altro mondo.

E. mi dice che i meninos de rua stanno in strada perché l'hanno scelto loro. Le autorità hanno provato a metterli in un ricovero, ma loro niente, sono voluti scappare. Perché in strada sono più liberi, non devono rispettare leggi né orari e mangiano quando e quello che vogliono. E pensare che nelle favelas ci sarebbe tutto: luce elettrica, acqua corrente, fognature, scuole, centri sociali…


Commenti:

Davvero, Giancarlo, tu hai visto la realtà brasiliana. Luoghi bellissimi, persone belle e brutte, in sandali (caldo) e jeans (praticità), bambini di strada che, per il fatto che i anche loro genitori hanno vissuto in strada, non conoscono altro tipo di vita, per tanto che il governo tenti di risistemarili. La possibilità esiste per tutti, ma "l'abito fa il monaco". Se tu gli offrissi un impiego con libretto di lavoro, loro non accetterebbero, perchè dovrebbero aspettare trenta giorni per ricevere lo stipendio, mentre in strada il denaro è più facile, rapido. Purtroppo abbiamo fin troppi problemi con la marginalità e il governo fa ben poco per incentivare le imprese a assumere queste persone. Quanto alle prostitute, per quanto ne so è la professione più vecchia del mondo, un tempo nelle sale e nei castelli greci e romani e col passare del tempo sempre più in mostra in qualsiasi luogo del mondo, non solo qui. Ora, il fatto che le nostre siano più "bone", questo è certo. Non importa, è in Brasile che le incontrerai: le donne più belle del mondo (bionde, bianche, brune, nere e meticce); i ladri più esperti; i politici più corrotti e "innocenti"; il popolo più lavoratore e peggio retribuito; la differenza di distribuzione dei redditi e con tutto ciò il popolo più armonioso e solidale, il popolo più accogliente, amichevole e caloroso.
Siamo una miscela di Indios+Portoghesi+Africani+Olandesi+Italiani+Tedeschi+Giapponesi+... da ognuno di questi popoli abbiamo ereditato qualcosa... di buono e di cattivo. E continuiamo a vivere con queste differenze. (Maria Lúcia, Rio de Janeiro)


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