Storia di Peruíbe

Il villaggio degli indios Peroibe esisteva già prima dell’arrivo di Martim Afonso de Souza; il suo principale cacique era conosciuto come Piriri Goa Ob Yg e il villaggio si trovava nel Tapirama (Tapui-Rama), cioè la regione o patria dei Tapuia.

Le prime notizie risalgono al 1532, quando Pêro Corrêa chiese a Martim Afonso de Souza la conferma del possesso di quelle terre, poiché già vi abitava da molto tempo. Anni dopo la conferma, nel 1533, donò le sue proprietà alla Compagnia di Gesù per ripulirsi la coscienza della schiavitù che aveva praticato sulle coste del Guaraú, nella fazenda della costa di Peruíbe; le donò alla Confraternita del Bambino Gesù, che divenne il secondo collegio per orfanelli del Bambino Gesù.

Peruíbe apparteneva al Capitanato di Martim Afonso de Souza e si trovava a dodici leghe a sud di São Vicente. Nel 1549 in questo luogo già esisteva la cappella dedicata a Nostra Signora della Concezione, quando arrivò padre Leonardo Nunes, insieme ad altri sacerdoti, per catechizzare gli indigeni.

Padre Leonardo Nunes divenne noto tra gli indigeni come Abarebebê (“padre Santo” o “padre Volante”) perché riusciva a trovarsi in diversi luoghi nello stesso momento. Nel 1554 arrivò al villaggio José de Anchieta, appena ammesso nella Compagnia di Gesù per portare ausilio nell’opera di catechesi. Allora, dal 1640, il villaggio divenne noto come São João Batista.

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