Sergio Delanuà – Con la mia chitarra

"Con la mia chitarra " é o fantástico album de estreia do cantor Sergio Delanuà, nascido em Roma em 15 de agosto de 1977. A paixão por música nasce com ele. Com a idade de 9 anos inicia a tocar guitarra, e aos 16 anos piano. Durante o ensino médio começa a compor e forma seu primeiro conjunto, Antica Carboneria, do qual faziam parte sua irmã Valentina, na bateria, e o amigo Marcos Sansoni, ao baixo. Em janeiro de 2008 lança seu primeiro album, relalizado por Antibemusic, com a participação de Stefano Malatesta, Adriano Pinnino, Enrico La False, Mauro Tondini e Sergio Serafini.

O autor respira cotianidade e a transforma em notas, tudo que vê e que sente se torna música. Palavras cheias de significado, palavras doces e pungentes, melodias sopradas, sussuradas mas que são também fortes e imponentes, se fundem em uma visão sonhada mas ao mesmo tempo realista da vida que roça e às vezes fere sem pre-aviso. "Quello che non abbiamo " é o trecho que melhor representa a atmosfera do álbum. A espera cria um tumulto no ânimo humano que tem mantêm vivo o sonho, a imaginação, a esperança. O conflito entre finito e infinito, real e irreal é magnificamente expresso dessa jovem promessa da música italiana.

Sergio Delanuà – Con la mia chitarra

“Con la mia chitarra” è il fantastico album d’esordio del cantante Sergio Delanuà, nato a Roma il 15 agosto 1977. La passione per la musica nasce con lui. All’età di nove anni inizia a suonare la chitarra, a sedici anni il pianoforte. Durante il liceo comincia a comporre e mette su il primo complesso, Antica carboneria, di cui facevano parte la sorella Valentina, alla batteria, e l’amico Marco Sansoni, al basso. A gennaio del 2008 esce il suo primo album, realizzato da Antibemusic, con la partecipazione di Stefano Malatesta, Adriano Pennino, Enrico La Falce, Mauro Tondini e Sergio Serafini.

L’autore respira la quotidianità e la trasforma in note, tutto ciò che vede e che sente diventa musica. Parole piene di significato, parole dolci e pungenti, melodie soffiate, sussurrate ma anche forti e imponenti, si fondono in una visione sognata ma al tempo stesso realistica della vita che sfiora e a volte colpisce senza preavviso. “Quello che non abbiamo” è il singolo che meglio rappresenta l’atmosfera dell’album. L’attesa crea un tumulto nell’animo umano che tiene in vita il sogno, l’immaginazione, la speranza. Il conflitto tra finito ed infinito, reale ed irreale è magnificamente espresso da questa giovane promessa della musica italiana.