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A cura di Mario Chiapetto

Le Università del mondo lusofono sono concentrate pressoché esclusivamente in Portogallo e Brasile. Le Università africane, ove esistenti (non ne esistono in Guinea Bissau né in São Tomé e Príncipe), non sono comunque classificate tra quelle eccellenti. Caso a parte è invece Timor, che vede frequentata da un buon numero di studenti la sua Università, le cui risorse provengono in gran parte da interventi coordinati tra l’ONU e paesi donatori. Anche quest’ultima non è purtroppo comunque ben posizionata nelle classifiche asiatiche.

Un recente ranking delle università mondiali (http://www.webometrics.info, a cui rimandiamo per conoscere i parametri di giudizio utilizzati, di cui si può certamente discutere) vede quelle brasiliane posizionarsi - considerando le prime venti di tutta l’America Latina - rispettivamente al 2° (Universidade de Sao Paulo), 3° (Universidade Estadual de Campinas), 5° (Universidade Federal do Rio de Janeiro), 7° (Universidade Federal de Santa Catarina Brasil), 8° (Universidade Federal do Rio Grande do Sul), 10° (Universidade Federal de Minas Gerais), 11° (Universidade de Brasilia), 13° (Universidade Estadual Paulista), 14° (Universidade Federal do Parana), 15° (Pontificia Universidade Católica do Rio de Janeiro) e 17° (Universidade Federal da Bahia). Un risultato di tutto rispetto, che conferma - ove ce ne fosse ancora bisogno - il ruolo del Brasile come motore della Lusofonia e dell’intero continente sudamericano.

Certamente le classifiche possono deludere i docenti e discenti delle istituzioni accademiche interessate da un cattivo posizionamento, e in parte si può dissentire da tali agonismi artificiali. Altrettanto certamente però dati quali il livello di impiego post-laurea, il flusso di finanziamenti, la considerazione nella società civile rispettiva, il numero di studenti proveniente da paesi terzi sono indubbiamente dei spunti di riflessione su cui si può costruire un prestigio internazionale e nazionale. Senza contare il fatto, positivo, che ogni classifica può essere movimentata nel futuro da uno sforzo congiunto della società civile finanziatrice e del corpo insegnanti.

L’Africa, nello stesso studio, vede piazzarsi al 28° posto l’Universidade Eduardo Mondlane del Mozambico, e all’86° l’Universidade Católica de Angola. Risultato non esaltante, ma purtroppo in linea sia con la percezione comune sia con le oggettive difficoltà in tutti i campi dell’intero continente africano. Ovviamente, e non è sorpresa, le prime venti Università sono tutte della Repubblica Sudafricana.

In ambito europeo il Portogallo subisce invece la evidente concorrenza e notorietà mondiale di istituti inglesi, tedeschi e francesi. L’Universidade de Coimbra si trovava al posto numero 375 a livello mondiale, e dal 2007-2008 si è situata al 319°; per inciso, viene considerata la quarta della penisola iberica; dopo segue l’Universidade Nova de Lisboa (341). Dietro Coimbra inoltre, troviamo l’Universidade do Minho (486), e l’Universidade de Lisboa (513) e l’Universidade do Porto; ma anche se si considera il solo contesto europeo le Università portoghesi giungono purtroppo dopo le prime cento, esattamente al 145°. (Fonte: Diário Digital).

La più nota Università del Portogallo in ogni caso rimane Coimbra, non fosse altro per le sue tradizioni e per la sua antichità. In ambito meramente nazionale lusitano, Coimbra non è solo nota, ma viene considerata anche la più prestigiosa (vedi recente ricerca divulgata dalla Associação dos Antigos Estudantes de Coimbra - AAEC).

Nel paragone inter-lusofono quindi, a Coimbra è stata riconosciuta la concessa la palma di migliore università lusofona, a pari merito od immediatamente successiva a São Paulo e Campinas, nonostante che il dimensionamento tra numero di studenti in Portogallo e quello in Brasile, e le prospettive sia di sbocco lavorativo che di flusso di investimenti sia evidentemente molto differente. Nel 2006 Coimbra era considerata la prima di questo terzetto: è chiaro, come affermato dallo stesso rettore di Coimbra, Prof. Saraiva, che si tratta di una situazione fluida.

In questa nuova sezione di O Ponto de Incontro desideriamo presentare le Università della Lusofonia con schede tecniche, curiosità, informazioni utili per gli eventuali studenti che desiderino percorrere la strada dell’iscrizione o del riconoscimento del titolo. La collaborazione è auspicata, e saranno benvenute soprattutto le esperienze brasiliane che abbiamo visto essere così significative.

 

Portogallo

Brasile