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30/7/2006 Itaobim: Rodoviária
Mezzogiorno, stazione degli autobus di Itaobim, un giorno qualsiasi di questo inverno tropicale, caldissimo. L'animazione si concentra tutta sotto il precario riparo di una tettoia in metallo. Fuori, lo spiazzo polveroso e arroventato dal sole è deserto. Oltre il muro, la strada: camion, qualche furgone scassato, poche auto. Due bambini mi osservano in silenzio, mentre scrivo. In lontananza volano gli immancabili aquiloni, contro un cielo così azzurro da sembrare bianco.
Ogni descrizione prende un pezzo di realtà e la isola da tutto il resto.
Proprio come una fotografia, con la stessa ingannevole falsa obiettività.
Se la mia descrizione si fermasse qui, non racconterei di un uomo comparso nello
spiazzo da non so dove, con una bimba piccola in braccio e della corsa di tre
ragazzine sotto il sole per andargli incontro e degli abbracci, dei sorrisi,
delle chiacchiere allegre che all'improvviso cancellano l'immobilità
e il silenzio.
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